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Smaltimento toner esausti: 3 errori frequenti da evitare

Lo smaltimento dei toner esausti in Italia è regolamentato da normative specifiche che devono essere applicate sia dai privati, sia dalle aziende per evitare di incorrere in multe e sanzioni pecuniarie. Si tratta, peraltro, di un tema molto delicato che interseca temi di natura più puramente legale a quelle ecologiche. Vediamo di seguito quali sono i 3 errori più frequenti e come poterli evitare. 

Smaltire i toner nella discarica comunale

I toner esausti non possono essere gettati liberamente in discarica (legge 152/2006 e 125/2015), perciò il loro smaltimento deve essere affidato ad aziende specializzate e autorizzate dalla Regione competente. È opportuno sottolineare come questi non possano essere assimilati ai rifiuti urbani, poiché le amministrazioni comunali non possono occuparsi dello smaltimento.
Di conseguenza, le utenze business devono predisporre e tenere traccia del corretto smaltimento eseguito dei toner esausti, compilando l’apposita modulistica. Analoghe considerazioni possono essere fatte per i privati, considerando però che la mole di questi oggetti è sicuramente superiore nelle aziende. 

Bisogna infatti considerare che il corretto smaltimento dei toner esausti non è solo una questione legata ai danni economici nei quali si può incorrere, ma anche etica ed ecologica: le imprese, infatti, sono sempre più attente adi aspetti che consentono loro di acquisire un’ottima credibilità agli occhi dei propri clienti. 

Non seguire un iter burocratico

I titolari di partita IVA sono tenuti, per legge, a seguire uno specifico iter burocratico per la corretta gestione di toner e cartucce.
Questo prevede la compilazione di un formulario che andrà prodotto in quadrupla copia. La prima va consegnata al produttore del rifiuto; la seconda al vettore che si occupa del trasporto per conto della ditta di smaltimento; la terza alla ditta di smaltimento; la quarta ed ultima copia va consegnata al produttore del rifiuto entro 90 giorni.
Tale documento è di vitale importanza perché contiene tutti gli estremi e le informazioni riguardanti la tipologia di rifiuto smaltito ed il suo quantitativo. Tale formulario è un documento rilasciato dall’azienda che si occupa dello smaltimento

Finchè il processo di smaltimento non verrà ultimato, tutte le responsabilità sono del produttore del rifiuto, fino alla consegna della quarta copia del formulario.

Non avere un Eco-box a norma

Un errore molto ricorrente, ma facilmente risolvibile riguarda il cosiddetto “eco-box”. Lo smaltimento del toner della stampante per aziende e partite IVA è un obbligo di Legge e il corretto smaltimento è importante per due motivi: le cartucce esauste possono essere rigenerate e reimmesse sul mercato e, nel caso non possano essere recuperate per intero, è possibile ridurle in frammenti e riciclare il 95% dei materiali di cui sono costituite, separando la plastica dei metalli.
Per questo motivo è obbligatorio dotare l’azienda di specifici Eco-Box, ossia dei bidoni di cartone rigido che vengono utilizzati per il servizio di raccolta differenziata e trasporto per i toner esausti.
Il contenitore viene svuotato una volta all’anno e l’obiettivo è quello di cercare di gestire al meglio grandi quantità di rifiuti delle aziende che devono seguire procedure precise per lo smaltimento.

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