Le cartucce della stampante, una volta esaurite, hanno bisogno di essere smaltite in modo adeguato, poiché rappresentano uno dei rifiuti più inquinanti. Proprio per questo motivo, è fondamentale fare molta attenzione a dove buttare toner e cartucce esauste, evitando di gettarli nell’indifferenziata così come nella plastica.
La guida completa
La tutela dell’ambiente e la difesa della legalità sono, ad oggi, due dei traguardi raggiunti per la gestione dei rifiuti.
Per questo motivo, i rifiuti sono distinti in due grandi categorie:
- rifiuti urbani cioè quelli prodotti dai cittadini privati
- rifiuti speciali, quelli prodotti dai soggetti titolari di partita iva, come aziende e liberi professionisti.
In base alle sostanze contenute nel rifiuto, sono state definite due sottocategorie:
- rifiuti pericolosi come materiale esplosivo, corrosivo, tossico, infiammabile, irritante, nocivo e gas compressi
- rifiuti non pericolosi: vetro, umido, plastica, indifferenziato, carta e cartone.
Dopo aver definito se un rifiuto è pericoloso o non pericoloso, si è decretato che i primi non possono essere gettati nella spazzatura, portati presso la discarica comunale (l’amministrazione comunale è competente alla gestione dei soli rifiuti urbani) né restituiti a chi ha venduto le cartucce.
Il toner, in particolare, è stato definito come rifiuto speciale e pericoloso e quindi deve seguire una prassi per essere smaltito prevista dal D.lgs. n.152 del 2006 che ne disciplina il procedimento di smaltimento, accanto a quello di sostanze affini come cartucce per stampanti laser e a getto d’inchiostro.
Per non incorrere in errori, a differenza delle tradizionali cartucce per stampanti, il toner ha l’aspetto tubolare e, al suo interno, contiene una polvere finissima composta da particelle di carbone, ossidi di ferro e resina, due componenti essenziali in tutti i processi di stampa.
Secondo la normativa per lo smaltimento toner, al momento del ritiro del toner, l’azienda deve ricevere la prima copia del formulario di identificazione rifiuti (FIR) che certifica l’avvenuta presa in carico del rifiuto. Il formulario d’identificazione rifiuti si compone di 4 copie:
- la prima resta al produttore del rifiuto
- la seconda copia rimane all’operatore dell’impianto di recupero/smaltimento
- la terza viene mantenuta dal trasportatore
- la quarta deve essere restituita al produttore entro 90 gg dalla presa in carico del rifiuto dall’impianto di riferimento.
Il ritiro avviene in appositi centri di raccolta, dove si buttano i toner esauriti. Una volta avvolti in un imballaggio di plastica, i toner vengono riposti in appositi contenitori con coperchio e sigillo chiamati Eco Box per un periodo massimo di 12 mesi. Lo scopo è impedire la fuoriuscita e dispersione di materiale inquinante (polveri sottili e liquidi).
Lo smaltimento dei toner esausti inoltre può essere affidato a ditte autorizzate, iscritte all’albo e provviste di regolare autorizzazione regionale.
Responsabile della gestione del rifiuto è colui che lo produce, ovvero chi lo genera con la sua attività produttiva. La responsabilità sussiste anche nel caso il rifiuto sia stato prodotto da apparecchiature a noleggio.